12 - ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO
Impianto fotovoltaico comunale
Il comune si adopererà per la realizzazione di una centrale elettrica fotovoltaica di potenza adeguata al proprio fabbisogno energetico.
L’energia prodotta dall’impianto sarà riconosciuta per un periodo di vent’anni dal cosiddetto Conto Energia (il sistema che definisce le tariffe riconosciute per l'energia rinnovabile prodotta dagli impianti fotovoltaici, eolici, geotermici ecc.) e permetterà di abbattere drasticamente i costi sostenuti dall’amministrazione per il consumo di energia elettrica.
Le disponibilità finanziarie dell’amministrazione determineranno la possibilità di dotarsi autonomamente del suddetto impianto o di ricorrere a terzi.
Nel primo caso, il comune realizzerà l’impianto usufruendo di finanziamenti agevolati (vedasi il Fondo Rotativo Kyoto, avviato con circolare del 16 febbraio 2012) e godrà direttamente dei benefici economici determinati dal riconoscimento della tariffa incentivante del gestore dei servizi energetici (Gse), l'ente parastatale che eroga gli incentivi alla produzione energetica, per un periodo di vent’anni.
Nel secondo caso, mancando la disponibilità economica, si ricorrerà a ditta terza che gestirà le realizzazione ‘chiavi in mano’ e la manutenzione dell’impianto e usufruirà direttamente dell’incentivo in Conto Energia, riservando al Comune il risparmio in bolletta ed un canone annuale. Dopo venti anni, l’impianto diverrà in ogni caso di proprietà comunale e l’energia prodotta proprietà esclusiva della città.
L’impianto fotovoltaico contribuirà ad alimentare uffici, scuole, palestre e strutture sanitarie con la sola energia solare, energia pulita e rinnovabile, la cui produzione non pregiudica la qualità della nostra atmosfera e non contribuisce al rilascio di gas che determinano l’effetto serra ed i cambiamenti climatici.
Il Comune si impegnerà inoltre nella realizzazione di una società partecipata con i cittadini che installerà impianti fotovoltaici su edifici comunali, privati e aziendali, garantendo nuovi posti di lavoro, migliore qualità ambientale e un sicuro vantaggio economico ai soci investitori e a coloro che usufruiranno dell’impianto pur non disponendo di sufficienti risorse economiche.
Impianto per la produzione di bioetanolo
Sul territorio comunale e nelle sue adiacenze ci sono delle criticità che, se opportunamente indirizzate, possono diventare fonte di ricchezza e di posti di lavoro per la nostra comunità.
1a Criticità – Gli alvei e le sponde dei nostri corsi d'acqua sono ricoperti da fitti canneti che, in caso di abbondanti piogge, vengono strappati dal suolo e, intasando i letti dei torrenti stessi, finiscono per farli straripare causando danni all'ambiente e all'agricoltura. Una stima orientativa della quantità di canne negli alvei e sulle sponde dei torrenti nella nostra zona è valutabile in circa 100.000 tonnellate annue.
2a Criticità – Il territorio della Provincia di Trapani è coltivato in modo preminente a vite. La lavorazione delle uve porta annualmente alla produzione di circa 240.000 tonnellate scarti quali raspi e vinaccia.
La vinaccia prodotta, circa 120.000 tonnellate l’anno, in base alla legislazione vigente, viene conferita nelle distillerie, anche se, in tempi recenti, questo processo è diventato molto oneroso e poco remunerativo per le aziende.
3a Criticità – La crisi della viticoltura ha comportato la chiusura di numerose cantine sociali i cui impianti industriali rimangono inattivi ed abbandonati.
L’Unione Europea impone ai singoli stati di produrre bioetanolo, alcool etilico derivato da materiale biologico, essenzialmente materiale vegetale. Lo scopo di spingere tale produzione è diminuire l’uso di carburanti fossili, la cui combustione è la principale causa dei cambiamenti climatici derivanti dall’effetto serra.
Considerando anche gli scarti di potatura, la paglia del fieno ed i scarti di altri cereali, complessivamente le attività agricole svolte nel territorio della provincia mettono annualmente a disposizione circa 570 mila tonnellate di prodotti vegetali di scarto, che, se opportunamente trasformati in biocarburante, fornirebbero svariati vantaggi alla città. Tale attività risolverebbe infatti il problema di cosa fare degli scarti agricoli, contribuirebbe a deprimere l’uso di combustibili fossili e aggiungerebbe una fonte di reddito e di lavoro strettamente legato alla produzione agricola ed alla manutenzione delle campagne.
L'amministrazione comunale provvederà a promuovere ed incentivare la costruzione di una fabbrica per la produzione di biocarburante, sfruttando i residui dall'agricoltura e utilizzando i locali di cantine dismesse opportunamente riadattati ed attrezzati per la loro nuova funzione. Le somme necessarie per la realizzazione di questo progetto verranno reperite attraverso contributi pubblici, europei e nazionali, e/o la costituzione di una SpA della quale il Comune potrà essere socio.
Altre iniziative
Le iniziative descritte sono la condizione necessaria ma non sufficiente per fare di Alcamo un COMUNE VERDE, il primo della nostra provincia e, nelle intenzioni, il più avanzato in Italia.
Ad i progetti appena descritti, bisognerà affiancarne altri:
L’estensione progressiva, in funzione delle disponibilità, del fotovoltaico alle scuole e, ove possibile, a tutte le dipendenze pubbliche.
L’adozione per tutti gli uffici e dipendenze comunali di lampade a basso consumo, meglio se a led, e di relativi dispositivi che impediscano alle stesse luci di rimanere accese in assenza di necessità (timer, interruttori crepuscolari, educazione del personale, ecc.).
Adozione di una politica di premiazione per i cittadini che offra sconti sulla TARSU in funzione della quantità di carta, vetro, plastica, ecc. conferita ad appositi centri di stoccaggio. Alcuni comuni hanno già implementato di questi programmi, ed il risultato è stata una crescita della percentuale di raccolta differenziata.
Utilizzazione di mezzi elettrici per il servizio pubblico e per gli addetti alla polizia urbana che si rifornirebbero di energia dalla centrale fotovoltaica.
Adozione di distributori di metano in modo da permettere a chi vuole l’uso di auto notevolmente meno inquinanti e più economiche.
Ecopunti
Allo scopo di diminuire la quantità di rifiuti, il cui smaltimento è costoso e richiede grandi quantità di energia, e di recuperare il loro valore commerciale, l’Amministrazione istituirà uno o più Ecopunti per la raccolta dei rifiuti. Si tratta di una sorta di negozi in cui i cittadini possono vendere la propria spazzatura, opportunamente selezionata per tipologia, che viene successivamente acquistata da un’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti.
Nello specifico, i cittadini che fanno la raccolta differenziata possono portare i sacchetti all’Ecopunto più vicino, dove vengono pesati ed i rifiuti pagati secondo le quotazioni di mercato. I rifiuti vengono a questo punto compattati ed inviati all’impianto della ditta che provvede al loro riciclaggio.