mercoledì 15 febbraio 2012

Quello che ci spinge - di Baldo Lucchese


La Sveglia è un’associazione politica ma apartitica di cittadini alcamesi di diversa estrazione, età e sensibilità che si propone di operare per rendere Alcamo più bella, più solidale, più efficiente ed ordinata, e, soprattutto, più contenta di sé. È per raggiungere questo fine che La Sveglia si candida anche ad amministrare la nostra città.

L’idea guida del nostro impegno politico alle prossime elezioni amministrative è che tutte le nostre azioni devono avere come obiettivo finale l’accrescere la vivibilità della città e delle sue campagne ed il garantire i diritti di cittadinanza di ciascuno. È da questi due obiettivi che discendono tutti gli altri miglioramenti.

Una città più bella, più ordinata, più verde, con meno traffico, che offra occasioni di crescita culturale e che fornisca a cittadini e visitatori luoghi di aggregazione che non siano orrendi e rumorosi parcheggi è una città più amica, più efficiente e più felice. È anche una città che ha in sé le fondamenta di una prosperità materiale che sia anche equilibrata. Essere economicamente benestanti in una città brutta, sporca e incattivita infatti non è sinonimo di stare bene, perché non può rendere felici.

D’altra parte, non può essere in pace con se stessa né veramente prospera una comunità in cui le donne in età lavorativa non possono realizzarsi pienamente nel campo professionale che hanno scelto perché la comunità stessa le lascia sole a prendersi cura dei loro bambini, dei loro genitori anziani, di eventuali congiunti con disabilità. Gli asili e le scuole materne sono un diritto dei singoli ed una garanzia di benessere per tutti, così come il sostegno alla cura degli anziani e dei diversamente abili.

Una città piena di barriere architettoniche e che quindi forza i propri cittadini con disabilità a dipendere da parenti ed amici che li ‘scarrozzino’ in auto per potere mettere il naso fuori dalla porta di casa è una città che mortifica quelle persone nei propri diritti e nella propria dignità. Ma è anche una città che fa danno a se stessa perché per inerzia ed insensibilità si priva di gran parte dell’enorme contributo che tanti suoi cittadini potrebbero offrire alla crescita collettiva, fosse anche semplicemente per mezzo della testimonianza che possono dare della loro condizione di svantaggio.

Una città che lascia che braccianti stagionali, che arrivano in città per rendere possibili i raccolti nelle nostre campagne, vivano per giorni o settimane in piazze pubbliche, senza possibilità di una vita lontanamente dignitosa e senza il seppur minimo diritto ad una sembianza di privacy, è una città che ha perso il senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Quando si perde la capacità di mettersi nei panni di altri membri della comunità perché si tratta di persone che parlano un’altra lingua od hanno un colore diverso della pelle è solo questione di tempo perché l’indifferenza e l’indolenza pervadano ogni nostra azione ed ogni nostro atteggiamento, se non lo hanno già fatto. Il risultato inevitabile è che è il tessuto stesso che tiene insieme la comunità che finisce per lacerarsi.

Una città, infine, nella quale la vita e le speranze delle persone, soprattutto di quelle più svantaggiate, possono diventare una merce di scambio come un’altra, in un contesto in cui il lavoro, il fondamento più basilare della sicurezza nostra e delle nostre famiglie, diventa un favore invece che il mezzo per la propria realizzazione personale ed il normale sfogo delle proprie energie e capacità, è una città che detesta se stessa e che non ha futuro.

Si potrebbero fare altri esempi di diritti di cittadinanza negata, ma servirebbero solo a sottolineare ulteriormente la ragione per la quale La Sveglia si dà come obiettivo primario l’incoraggiare ed il far crescere il senso di comunità, un senso che è la condizione necessaria per raggiungere un qualsivoglia progresso, che sia materiale, morale o civile, della città.

Noi de La Sveglia siamo consapevoli che, a dispetto delle migliori intenzioni e delle più inesauribili energie, nessuna forza politica può migliorare in maniera sensibile e duratura la situazione di Alcamo senza una nuova e fattiva collaborazione da parte dei cittadini tutti. La Sveglia mette a disposizione della comunità le sue idee, i suoi progetti e l’entusiasmo e l’abnegazione dei suoi membri come amministratori cittadini in pectore, ma se non è la cittadinanza tutta a mettersi in gioco attraverso il suo impegno, un rinnovato rispetto di sé e del prossimo ed una nuova speranza per il futuro, e se la cittadinanza stessa non prende collettivamente coscienza di fare parte di una comunità piuttosto che di una mal’assortita collezione di individui, i problemi che affliggono oggi Alcamo non potranno che incancrenirsi.

A chiunque condivida la nostra causa politica e voglia sostenerla chiediamo di ricordarsi che, per migliorare le condizioni di vita ad Alcamo, votare con coscienza è certamente necessario, ma è solo il primo passo: i miglioramenti duraturi rendono la qualità della vita migliore per tutti, ma richiedono lo sforzo di ognuno perché avvengano.

1 commento:

  1. "Noi de La Sveglia siamo consapevoli che, a dispetto delle migliori intenzioni e delle più inesauribili energie, nessuna forza politica può migliorare in maniera sensibile e duratura la situazione di Alcamo senza una nuova e fattiva collaborazione da parte dei cittadini tutti."

    E' importantissima la collaborazione e la partecipazione dei cittadini!

    In bocca al lupo Baldo!

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